Contro Saviano Berlusconi fa intervenire la Marina


Oggi niente umorismo, oggi si scrive su Mafia, Camorra e Berlusconi. Non so bene dove siano o se ci siano differenze. Mi ha colpito negativamente la lettera della figlia di Berlusconi che si lancia, forse per amor filiale in una appassionata difesa del genitore, ma naturalmente vede le cose da un angolazione non neutra.
Marina avrebbe tutte le ragioni di questo mondo per difendere le dichiarazioni del padre se il suddetto padre non fosse il capo del governo.
Il capo governo deve combattere le Mafie non combattere chi ne denuncia l'esistenza e la loro pericolosità.
Non importa se lei si associa a Saviano in modo formale, dice di essere d'accordo con lui, ma “Democraticamente” chiede per il padre la licenza di sparare cazzate, specie in un settore che è un vero cancro per la società.
Tacere il male non ne diminuisce la pericolosità, anzi lo aggrava.
Poi la Marina e il Silvio dovrebbero usare una cautela particolare nel pronunciarsi.
Un vecchio proverbio dice:” Non si parla di corda in casa dell'impiccato” e la famiglia Berlusconi è troppo contigua alla Mafia per non sollecitare il ricordo del Boss Silvano Mangano che ha soggiornato per due anni in casa loro. Si deve avere pudore quando si è intimi amici, soci e collaboratori di Marcello Dell'Utri che E' Mafioso.
Ho trovato poi patetica la dichiarazione di “Indipendenza” della Marina che rivendica la sua “Presidenza” della Mondadori mentre sanno tutti che chi conta è Silvio Berlusconi che ne è il “Padrone”.